NUOVA SEDE
Dal 1° luglio ci siamo trasferiti al numero civico di fianco al precedente: ci trovate al civico 3 e non più al 5. Temporaneamente il nuovo telefono dello studio è il seguente 331.18.18.240.
1. Ti aiutiamo ad utilizzare i risparmi che accumuli con il tuo lavoro investendoli in altre aziende. Essenzialmente aziende quotate in borsa che hanno prodotti fortemente rilevanti per i loro clienti. Raccomandandoti l'acquisto solo quando il prezzo ci sembra sensato per ottenere un buon ritorno per il tuo denaro.
2. Niente strumenti finanziari incomprensibili o “scatole che contengono altre scatole”. Finalmente usi le stesse logiche che usi in azienda anche per gestire i tuoi risparmi.
3. Ciò che ci contraddistingue è una forte competenza sulla valutazione della posizione competitiva dei prodotti delle aziende, coltivata con il continuo confronto con imprenditori e manager di successo.
4. Se hai un portafoglio azionario o obbligazionario, o la liquidità per costituirlo, a partire da €150.000 ti forniamo consulenza e assistenza per la creazione e gestione del portafoglio: cosa acquistare e quando, cosa vendere e quando.
5. Da sempre siamo indipendenti da banche e reti di promotori: facciamo Consulenza finanziaria indipendente dal 2001. Ovviamente siamo iscritti all’Albo dei Consulenti Finanziari Autonomi (CFA): i CFA sono i soli soggetti autorizzati per legge a fare Consulenza finanziaria indipendente. Da non confondere con i Consulenti Finanziari Abilitati all’Offerta fuori sede (ex Promotori Finanziari).
6. Non ci affidi materialmente il tuo denaro: continui a lavorare con la tua banca ma lo fai sulla base dei nostri consigli indipendenti e senza conflitti di interessi.
7. Non utilizziamo fondi o ETF: non rivendiamo prodotti di altri.
8. Selezioniamo e ti raccomandiamo azioni e obbligazioni tra quelle quotate sulle borse di Europa e Stati Uniti.
9. Paghi una commissione fissa ad inizio anno (che copre le nostre spese) e una percentuale sulla crescita di valore del portafoglio a fine anno (che ci remunera solo se siamo stati bravi).
10. Lavoriamo per clienti privati, tesorerie aziendali e clienti istituzionali.
11. Perché non rivendiamo o distribuiamo fondi o ETF.
12. Perché in più di 20 anni abbiamo maturato le competenze per scegliere.
13. Perché per noi non ha senso comperare un fondo o un ETF con dentro 50 titoli se quelli con le migliori possibilità di crescita che ti interessano sono 10 o 20.
14. Perché ragioniamo come un imprenditore che sceglie con chi mettersi in società (azioni) e a chi prestare denaro (obbligazioni).
15. Perché è la strategia seguita da investitori di successo come Benjamin Graham, Philip Fisher, Warren Buffett, Pat Dorsey, Joel Greenblatt e altri.
16. Cerchiamo aziende dotate di un vantaggio competitivo (in gergo un Moat) con prodotti fortemente rilevanti per i loro clienti.
17. Prendiamo in considerazione tutte le capitalizzazioni di aziende quotate in Europa e Stati Uniti.
18. Portafoglio concentrato: 10-20 posizioni. Limitiamo il numero di operazioni durante l’anno solo a quelle che riteniamo strettamente sensate.
19. Acquisto e vendita basate su qualità (vantaggio competitivo, potenziale di crescita dei prodotti, possibilità di reinvestimento dei profitti) e livello di prezzo delle azioni dell’azienda.
20. Siamo focalizzati su una singola strategia di investimento: quella che riteniamo più sensata.
21. Non ci interessa cercare extraprofitti sulle obbligazioni: investiamo solo in obbligazioni investment grade.
22. Il luogo in cui mettere il denaro che non si destina all’azionario: la riserva per “i giorni di pioggia”.
23. Effettuaiamo una valutazione interna e non basata solo sui giudizi delle società di rating.
24. Prof. Carlo Massironi: Consulente finanziario indipendente dal 2001; Co-Editor della rivista Qualitative Research in Financial Markets; Professore a contratto di Psicologia dei processi decisionali all’Università degli Studi di Milano-Bicocca; fondatore nel 2022 insieme all'Ing. Giorgio Garuzzo (ex CEO di Iveco e ex Direttore Generale del Gruppo Fiat) della Italian technology Hall of Fame.
25. Lettera di ringraziamenti dell'investitore americano Warren Buffett a Carlo Massironi (pdf).
26. Solo poche aziende hanno un vantaggio competitivo. Molte non lo hanno.
27. Il valore di una azienda può essere superiore o inferiore al prezzo di borsa delle sue azioni. Stimare il valore di una azienda è essenziale per investire realmente e non speculare-credendo-di-investire.
28. Acquistare e vendere azioni ragionando da imprenditori secondo noi offre maggiori possibilità di successo rispetto a “comprare biglietti della lotteria”.
29. Il valore intrinseco di una azienda è determinato da:
30. In assenza di un vantaggio competitivo strutturale i margini di profitto dell’azienda saranno erosi dalla concorrenza. Il vantaggio competitivo deve essere strutturale. Alcuni esempi:
Un vantaggio competitivo strutturale protegge l’azienda dai competitor, le consente margini di profitto migliori e un ritorno sul capitale superiore al suo costo del capitale.
31. Molti investitori pensano che se acquisti le azioni di una azienda con forti potenzialità di crescita il prezzo che paghi non sia importante. Noi crediamo che il prezzo sia una funzione degli utili dell’azienda e del multiplo che il mercato è disposto a pagare per quegli utili (p = u * m). Perché tra quando acquisti e quando vendi il prezzo possa crescere o devono crescere gli utili (u → U), o il multiplo (m → M) o entrambi (p = u * m → P = U * M). Se acquisti accettando di pagare un multiplo elevato (p = u * M) stai legando il tuo investimento alla sola speranza che gli utili crescano molto (P = U * M) per avere un incremento del prezzo delle azioni. Mentre se quando acquisti lo fai solo a multipli bassi, l’incremento del prezzo delle azioni in cui speri può arrivare sia dalla crescita degli utili che dal semplice ritorno a valori normali del multiplo a cui il mercato valuta quegli utili: (p = u * m → P = U * M).
32. La ricerca qualitativa è difficile da fare. Non puoi usare le banche dati quantitative per valutare il vantaggio competitivo di una azienda o i costi di switch per il cliente riguardo ai prodotti dell’azienda. Usare dei semplici filtri quantitativi per investire non ti consente ad esempio di cogliere i cambi di strategia aziendale di un nuovo management. Ragionare in maniera qualitativa sui business delle aziende signfica ragionare nello stesso modo in cui prendono le loro decisioni strategiche gli imprenditori e i manager di successo.
33. Per la sua esperienza in materia di ricerca qualitativa e valutazione qualitativa d'azienda il titolare del nostro studio è stato invitato a diventare Co-Editor (co-direttore) della rivista britannica Qualitative Research in Financial Markets.
34. Individuare e valutare un vantaggio competitivo richiede una profonda conoscenza qualitativa del business e dei prodotti dell’azienda. Qualcosa di molto difficile per chi come molti asset manager ha portafogli di 50 o più titoli.
35. La presenza di un vantaggio competitivo riduce il rischio derivante dalla concentrazione del portafoglio su pochi titoli.
36. Ragionare in termini di vantaggio competitivo ti costringe a una visione di lungo termine, il che costituisce un vantaggio comportamentale in un mercato ossessionato dai dati trimestrali e dalle oscillazioni giornaliere dei titoli.
37. I principi di base che consentono di individuare e comprendere un vantaggio competitivo non cambiano nel tempo. Per questo le logiche con cui si valuta una azienda—per confrontare il valore con il prezzo di borsa—non cambiano nel tempo.
38. Selezioniamo titoli utilizzando un modello mentale e decisionale messo alla prova in più di 25 anni.
39. Per te operare sulla base dei nostri consigli—facendo fare le operazioni alla tua banca di fiducia—è semplice e trasparente. Prova:
Iscriviti ad uno dei nostri seminari gratuiti online o in presenza: avrai l'occasione di confrontarti con noi su come puoi fare innovazione di prodotto nella tua azienda e su come noi utilizziamo quello stesso sapere per scegliere le aziende su cui investiamo.
Per conoscere le prossime date dei seminari scrivici a: seminari [at] massironi [dot] com.
Credo che il ruolo di chi fa finanza, ciò che lo legittima anche socialmente, sia raccogliere e indirizzare i capitali che permettono agli imprenditori e ai dirigenti d'azienda di inventare il futuro. Per questo ritengo importante come operatore finanziario studiare e diffondere la cultura del fare impresa, il sapere su come nel mondo reale i migliori imprenditori e manager gestiscono e si assumono il rischio d'impresa, e il sapere su come si realizza un prodotto industriale di successo.
Per questo insieme all'Ing. Giorgio Garuzzo, ex CEO di Iveco ed ex Direttore Generale del Gruppo Fiat, nel 2022 ho fondato l'Italian technology Hall of Fame, la hall of fame dell'ingegneria e del lavoro italiano, che ha lo scopo di ricordare a tutti le eccellenze industriali italiane dal dopoguerra ad oggi e di studiare e promuovere la cultura del saper fare prodotti industriali di successo e venderli nel mondo.
Alle attività della Italian technology Hall of Fame collaborano tra gli altri personaggi del calibro dell'Ing. Giancarlo Michellone, che come neoassunto ha guidato l’invenzione e lo sviluppo dell’Antiskd Fiat, oggi conosciuto come il sistema ABS, ed è stato Amministratore Delegato di Rockwell CVC, poi Amministratore Delegato e Presidente del Centro Ricerche Fiat e in fine Presidente di Area Science Park Trieste, e Pietro Camardella, designer che in Pininfarina ha realizzato il design di cinque Ferrari, tra cui la Ferrari F40, ed è stato poi responsabile del design esterni Lancia e quindi Responsabile dell’Advanced Design del Centro Ricerche Fiat.
Se siete interessati potete visitare il sito web della Italian technology Hall of Fame all'indirizzo ingegnoitaliano.org. Mentre trovate il Canale YouTube Italian technology della Hall of Fame con interviste ad alcuni dei protagonisti dell’innovazione ingegneristica italiana all'indirizzo youtube.com/@italiantechnology.